VENETO

Ottavia Lavino6 Marzo 2021
Padova - Prato della Valle
Padova – Prato della Valle

In origine abitato dagli Euganei, questo territorio fu successivamente occupato dai Veneti. Dall’anno 1000 si assiste nella regione a un periodo di prosperità dal punto di vista economico e sociale. La regione fu anche terra di scontro tra i popoli vicini, soprattutto a causa dell’espansione, sempre più aggressiva, della potenza veneziana. Nel Duecento i liberi comuni si trasformarono in signorie in lotta tra loro per il controllo regionale. Dal 1797 al 1805 il Veneto cadde sotto dominazione austriaca, per poi essere annesso al Regno d’Italia di dominazione francese e tornare infine nelle mani dell’Austria. Questa occupò la regione per quasi sessant’anni. I moti risorgimentali però riuscirono a liberare il Veneto. Numerose furono le città che insorsero contro il dominio straniero. Nel 1866 la regione fu finalmente annessa al Regno d’Italia. Durante la Seconda guerra mondiale, il Veneto fu pesantemente bombardato e fu terreno delle azioni di guerriglia durante la Resistenza. Come ogni regione d’Italia anche il Veneto conserva in sé un patrimonio storico, artistico e culturale tutto suo. Con un paesaggio naturale che varia dal mare alle montagne, dai laghi alla campagna e meravigliose città d’arte da visitare, è una delle regioni più visitate per la sua posizione geografica ma anche per la sua notevole offerta turistica.

Padova

Storia

La leggenda narra che la città sia stata fondata da Antenore, eroe omerico in fuga da Troia. Nel III secolo Padova diventa un potente alleato di Roma e comincia il suo periodo di splendore e ricchezza. Dal IV secolo la città inizia a decadere a causa delle frequenti irruzioni da parte di Visigoti, Svevi e Longobardi. Dal 1200 Padova è sede di una prestigiosa università che porta in città un notevole fervore culturale. A questo periodo seguirà tra il 1338 e il 1405 il governo sotto la signoria dei Carraresi, con cui si arriverà all’apice della potenza politica. Dal 1405 la città viene inglobata dalla Repubblica di Venezia che manterrà il potere fino al 1796, quando Padova passerà prima sotto la dominazione francese e poi sotto quella austriaca.

Arte

Arrivati a Padova dirigetevi subito verso la Cappella degli Scrovegni. L’edificio all’esterno non attira l’occhio ma come disse Giotto quella ‘’semplice costruzione’’ ospita al suo interno affreschi meravigliosi. Nel 1303 Giotto ricevette l’incarico di dipingere questo ciclo di affreschi da Enrico Scrovegni. E dopo soli due anni l’artista aveva già completata la strabiliante opera. Continuando il giro turistico visitate la Basilica di Sant’Antonio, che ospita le reliquie del Santo. All’esterno noterete subito la coesistenza di stili diversi, mentre all’interno ammirerete affreschi, statue, stucchi finemente realizzati. E dopo aver visitato i due luoghi religiosi per eccellenza potrete perdervi tra le vie della città e scoprire a ogni angolo cose nuove. Partite dal cuore di Padova, Piazza delle Erbe, luogo del mercato e del commercio insieme alla vicina Piazza della Frutta. Queste due piazze sono unite fra loro dal ‘’Volto della Corda’’, un passaggio coperto in cui in passato bugiardi, imbroglioni e debitori venivano colpiti sulla schiena con una corda. Su Piazza delle Erbe si affaccia Palazzo della Ragione, simbolo di Padova. Questo imponente palazzo al suo interno è finemente affrescato. Tra gli artisti che avevano lavorato al suo interno c’era anche Giotto, i cui affreschi andarono distrutti con l’incendio del 1420. Il ciclo pittorico all’interno del palazzo è uno dei più grandi del mondo. Un posto per cui gli abitanti vanno davvero fieri è il Prato della Valle, una piazza immensa, formata da un isolotto verde centrale, l’Isola Memmia. Intorno a questa scorre un canale circondato a sua volta da una doppia fila di statue di personaggi famosi del passato. Nel Medioevo questo era il luogo in cui si organizzavano fiere e feste, oggi è centro della vita sociale in cui i padovani si rilassano durante il giorno ed escono la sera.

Gastronomia

La cucina padovana è fortemente legata alle produzioni agricole locali, perciò tutto quello che mangerete sarà fresco e genuino. Attraverso le ricette si scopre la storia locale e attraverso i prodotti agricoli ne scoprirete il territorio. Tra i primi piatti tipici ci sono i bigoli, un tipo di pasta che nasce proprio in Veneto probabilmente intorno al 1600, quando un pastaio di Padova chiese al Comune di brevettare un macchinario per fare la pasta, ribattezzato ‘’bigolaro’’. Il condimento tipico per i bigoli è il ragù di carne d’anatra, ma esistono anche varianti con carne di cinghiale o di lepre. Il secondo piatto per eccellenza è il gran bollito alla padovana, un piatto di carni miste tipico del periodo autunnale/invernale. È una ricetta che discende dalla tradizione popolare e contadina e la variante padovana prevede gallina, manzo, testina di vitello, lingua salmistrata e cotechino. Il dolce tipico della città è invece la Torta Pazientina, una torta molto elaborata fatta a strati le cui origini sembrano risalire al Seicento.

Rovigo

Storia

La città fu a lungo dominata dalla casata estense. Dal 1194 circa prima il conte Azzo VI e poi Obizzo II d’Este governarono Rovigo. Successivamente il territorio cadde sotto le mire espansionistiche della Repubblica di Venezia. Nel 1482 durante la Guerra del sale i veneziani entrano nella città e se ne impadronirono. Tra il 1797 e il 1866 Rovigo fu dapprima sottoposta all’egemonia dei francesi e poi cadde in mano austriaca. In questo periodo la città conobbe un notevole slancio artistico-culturale e sociale. La dominazione straniera si concluse nel 1866 quando la città fu annessa al neonato Regno d’Italia. La storia di Rovigo si ritrova nei suoi vicoli e nei suoi edifici. Oggi la città è una piacevole meta turistica in cui la tranquilla atmosfera si lega al suo affascinante passato.

Arte

Le maggiori attrazioni girano tutte intorno al Corso del Popolo, la via commerciale della città. Iniziamo il tour dalle piazze principali di Rovigo Piazza Vittorio Emanuele II e Piazza Garibaldi. La prima è la piazza più antica della città e il principale luogo d’incontro e di ritrovo in cui vengono spesso organizzate manifestazioni e concerti. La seconda ospita al suo interno il monumento di bronzo a Garibaldi, realizzato nel 1896 dallo scultore Ettore Ferrari. Tra i maggiori luoghi di culto ci sono il Duomo di Rovigo e la Chiesa della Beata Vergine del Soccorso. Il Duomo risale all’anno Mille, ma fu ricostruito nel 1461 e nel 1696. L’esterno in mattoni ospita il solo portale ottocentesco e una statua di Gesù. La Chiesa della Beata Vergine del Soccorso fu costruita tra il 1594 e il 1613. Realizzata in pianta ottagonale, all’esterno presenta un ampio portico che circonda l’edificio spoglio e lineare. All’interno invece troverete un’esplosione di colori, con tantissime opere d’arte che ripercorrono la pittura veneta del ‘600. Tra gli edifici della città si erge la Torre Donà. Risalente al Medioevo questa rappresenta ciò che rimane del castello fondato nel 920 dal vescovo di Adria. Camminando lungo Corso del Popolo il vostro sguardo sarà catturato dall’imponente Palazzo Roverella costruito nel 1474. Oggi il palazzo ospita la galleria d’arte moderna della città oltre a una serie di mostre temporanee che vale la pena visitare.

Gastronomia

La cucina tipica deriva dalla tradizione povera e contadina ed è molto legata ai prodotti della terra veneta. Tra le specialità troviamo il risotto polesano, con anguilla, cefalo e branzino, la minestra di fagioli al magasso e il riso con brodo di pesce. In questa zona troverete molte ricette arricchite con miele o zucca, due prodotti largamente utilizzati nella cucina di Rovigo. Qui vengono prodotti anche svariati salumi come la soppressa, spesso accompagnata dal pan biscotto o dalla focaccia, e la salsiccia con fegato macinato e formaggio. Sulla tavola non manca mai la polenta, condita sia con carne sia con pesce o la frittata rognosa, con cipolle e salsicce. Tra i secondi troviamo soprattutto le sarde in saor, il pesce gatto, l’anguilla e il baccalà. Uno dei dolci tradizionali è sicuramente la smegiassa, ossia la torta di zucca, preparata con farina gialla, frutta secca e canditi. In queste zone potrete assaporare anche il fragolino, un delizioso liquore realizzato con le fragoline di bosco.

Belluno

Storia

Fu fondata nel I secolo a.C. come municipium romano. Secondo alcune ipotesi il nome deriverebbe dall’unione di due parole celtiche, belo e dunum, che significherebbero ‘’città splendente’’. I legami con la città di Roma furono dapprima solo di tipo commerciale. Belluno fu in seguito assoggettata sempre di più alla centralità del potere imperiale e seguì le sorti dell’Impero fino al crollo di quest’ultimo. Fino al 1400 circa la città visse un periodo di forte instabilità politica a causa delle invasioni da parte non solo di popoli stranieri, ma anche delle città vicine. La città visse vicende simili a quelle dei comuni di Rovigo e Padova. Infatti, dal 1404 al 1797 fu dominata dalla Serenissima Repubblica di Venezia, per passare poi sotto il potere austriaco e essere infine annessa nel 1866 al Regno d’Italia.

Arte

Iniziamo la visita da uno dei luoghi principali della città, Piazza delle Erbe, anche conosciuta come Piazza Mercato. Questa è circondata da numerosi palazzi tra cui spicca il Monte di Pietà. La sua costruzione durò circa 30 anni, dal 1501 al 1531. Potrete ammirare il suo portone originale nonché parte della decorazione a fresco. Altra piazza importantissima è Piazza dei Martiri, fuori le mura della città. La piazza in passato si chiamava Campitello, poiché era questo il luogo dove si tenevano tornei, fiere e mercati. Nel ’45 il suo nome fu cambiato per rendere omaggio a un tragico evento della Resistenza italiana durante la Seconda guerra mondiale: l’impiccagione di quattro patrioti il 17 marzo del 1945. Affianco alla piazza si trovano i giardini comunali. Anche qui troverete testimonianze del passato attraverso dei pannelli in bronzo che rivisitano momenti cruciali della Resistenza. Uno dei luoghi religiosi di maggior importanza è il Duomo di San Martino. Una prima struttura di questa chiesa risale al 548. Nel 1471 un incendio distrusse il duomo che fu ricostruito a partire dal 1517, su disegno di Tullio Lombardo. Altro importante edificio è il Palazzo dei Rettori, oggi sede della Prefettura. Per circa quattrocento anni fu sede dei rettori veneti che guidavano Belluno. Sulla facciata ancora si possono ammirare stemmi e busti di alcuni dei rettori che hanno governato la città fra i secoli XV e XVII. Tra il 1536 e il 1547 alla struttura già esistente venne aggiunta la torretta dell’orologio. Mentre passeggerete per il centro fermatevi ad osservare i numerosi punti di accesso alla città: Porta Rugo, Porta Dojona, Porta Dante e altre.

Gastronomia

Tra le specialità tipiche di Belluno ci sono il pastin, una carne tritata di maiale o manzo arricchita con sale e aromi. Potrete gustarlo in varie maniere, cotto alla griglia e abbinato alla polenta di mais Sponcio o a crudo con pane e formaggio. Quest’ultima variante è tipica soprattutto delle sagre di paese. Lo Schiz è uno dei formaggi tipici della provincia di Belluno e un tempo era uno degli ingredienti principali della cucina povera. Lo Schiz è molto utilizzato anche come condimento per la polenta di mais Sponcio. Quest’ultimo è una varietà di granoturco classica del territorio montano. Il nome, che significa letteralmente ‘’che punge’’, deriva dalla sua forma appuntita. Altri prodotti specifici di questa zona sono ad esempio il Piave DOP e il fagiolo di Lemon. In particolare, quest’ultimo è una specialità che si trova solo nel bellunese. Abbinate a queste pietanze un boccale di birra artigianale Padavena. La birreria Padavena è una delle più grandi e antiche d’Italia. A Belluno potrete assaporare la birra del Centenario, una lager non filtrata e non pastorizzata perfetta per la tavola.

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