Tutti i bonus 2022: ecco l’elenco aggiornato

Martina Angeloni23 Febbraio 2022

Quali sono i bonus 2022, quali sono i requisiti per ottenerli e a chi spettano

BONUS

Bonus facciate

Il bonus facciate è un agevolazione introdotta con la Legge di Bilancio 2020 e rinnovata sia nel 2021 sia nel 2022. Quest’anno ci sono delle novità a partire dalla percentuale di detrazione che, rispetto allo scorso anno, scende dal 90% al 60%.L’agevolazione consiste in una detrazione d’imposta, da ripartire in dieci quote annuali costantiper interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti ubicati in determinate zone, compresi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna. Gli edifici interessati devono trovarsi nelle zone A e B, individuate dal decreto ministeriale n. 1444/1968 o in zone a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai regolamenti edilizi comunali. Il bonus è applicabile per interventi su strutture opache della facciata, su balconi, ornamenti e fregi e per interventi di sola pulitura o tinteggiatura esterna. Non rientrano nel bonus interventi su facciate interne che si affaccino ad esempio su un cortile condominiale o su un parcheggio. Rispetto al 2021 gli interventi ammessi nell’incentivo possono riguardare anche solo una parte della facciata. Il bonus può essere richiesto da: persone fisiche, enti pubblici e privati, imprese e associazioni di professionisti, contribuenti che hanno un reddito di impresa. Questo può essere erogato in tre modalità: tramite detrazione della dichiarazione dei redditi successiva ai lavori, attraverso lo sconto in fattura da parte della ditta o del professionista, con la cessione del credito a soggetti terzi.

Bonus ristrutturazione

È stato prorogato per i prossimi tre anni il bonus ristrutturazione. Questo prevede la restituzione del 50% della somma spesa per la realizzazione dei lavori indicati. Le tipologie di lavoro che rientrano in questa agevolazione sono: lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati su parti comuni di edifici residenziali; interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, effettuati su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale. Il contribuente potrà detrarre l’acquisto dei materiali, l’esecuzione dei lavori, altre prestazioni richieste come perizie e sopralluoghi etc. Si può ottenere la restituzione del 50% della somma spesa (e fino ad un massimo di 96.000 euro di spesa) in tre modalità: sotto forma di detrazione fiscale, al momento della dichiarazione dei redditi; tramite sconto in fattura; attraverso cessione del credito. Per quanto riguarda la detrazione fiscale, la somma restituita verrà divisa in rate uguali in dieci anni. Tramite lo sconto in fattura invece chi fa eseguire i lavori pagherà la metà delle spese sostenute, mentre l’altra metà verrà anticipata dall’impresa che esegue i lavori (e che otterrà poi il rimborso grazie al credito d’imposta maturato). Infine, con il credito d’imposta il beneficiario del bonus può cedere il credito ad una banca, un istituto di credito o a soggetti terzi. Tutte le spese sostenute dovranno essere pagate tramite bonifico parlante, postale o bancario.

Bonus casa

Anche nel 2022 sarà possibile usufruire del bonus casa per l’acquisto di immobili destinati ad abitazione principale. Per usufruire dell’agevolazione bisognerà rispettare una serie di requisiti: l’abitazione dovrà rientrare nelle categorie catastali A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7, A/11; dovrà trovarsi nel Comune in cui l’acquirente ha o stabilisce entro 18 mesi la residenza (o nel Comune in cui l’acquirente lavora); l’acquirente non deve essere titolare di un altro immobile nello stesso Comune e non è titolare di altro immobile che risulti come abitazione principale su tutto il territorio nazionale. Le agevolazioni consistono in uno sconto delle imposte dovute in sede di acquisto, ossia:

-se il venditore è un privato o un’impresa che vende in esenzione IVA, sarà necessario versare l’imposta di registro proporzionale nella misura del 2 per cento (invece che 9 per cento), l’imposta ipotecaria fissa di 50 euro e l’imposta catastale fissa di 50 euro;

-in caso di acquisto da imprese, e quindi in caso di applicazione dell’IVA, l’aliquota applicata è del 4 per cento (invece del 10 per cento), e sono dovute le imposte di registro, ipotecarie e catastali in misura fissa, pari a 200 euro.

Bonus mobili

Con la Legge di Bilancio 2022 il bonus mobili è stato prorogato fino al 2024. Il tetto massimo di spesa scende a 10 mila euro nel 2022 e poi a 5 mila euro nel 2023 e 2024. Possono usufruire dell’agevolazione coloro che realizzano un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato a partire dal primo gennaio dell’anno precedente l’acquisto dei beni. Il bonus vale per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici non inferiori a classe A per i forni, classe E per lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie, classe F per frigoriferi e congelatori. Rientrano nel bonus letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione come lampadari, lampade da terra e da tavolo etc. e anche cucine e mobili realizzati su misura da artigiani. Sono invece esclusi porte, pavimenti, complementi d’arredo, televisori, apparecchiature per la pulizia, frullatori, tostapane, ferri da stiro etc. Il bonus si ottiene specificando le spese in sede di dichiarazione dei redditi (si possono inserire anche eventuali spese di trasporto e montaggio). Affinché si possa usufruire della detrazione i pagamenti dovranno essere effettuati con bonifico o carta di credito (non sono accettati assegni o pagamento in contanti). Si può rientrare nel bonus anche se i beni sono stati acquistati con un finanziamento a rate. È importante conservare l’attestazione del pagamento e le fatture di acquisto dei beni (o lo scontrino con il codice fiscale dell’acquirente) in cui sono riportati la natura, la quantità e la qualità dei beni.

Bonus prima casa under 36

Il bonus prima casa under 36, ora prorogato fino al 31 dicembre 2022, rispetto alla precedente scadenza fissata al 30 giugno 2022 rientra tra le agevolazioni messe in atto dal Governo per i giovani. Possono beneficiare del bonus i giovani fino ai 36 anni non compiuti che abbiano un ISEE non superiore a 40.000 euro annui che intendono acquistare una casa. Inoltre è necessario che l’acquirente abbia o stabilisca la propria residenza, entro 18 mesi dall’acquisto, nel Comune in cui si trova l’immobile;dichiari, nell’atto di acquisto, di non essere titolare, nemmeno in comunione con il coniuge, dei diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di altra casa di abitazione nel territorio del Comune in cui è situato l’immobile da acquistare;dichiari, nell’atto di acquisto, di non essere titolare, neppure per quote o in regime di comunione legale, su tutto il territorio nazionale, dei diritti di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e nuda proprietà su altro immobile acquistato, anche dal coniuge, usufruendo delle stesse agevolazioni “prima casa”. In caso contrario, è necessario vendere l’immobile posseduto entro un anno dalla data del nuovo acquisto.Si può usufruire del beneficio se l’immobile acquistato rientra in una delle seguenti categorie catastali:

-A/2 (abitazioni di tipo civile);

-A/3 (abitazioni di tipo economico);

-A/4 (abitazioni di tipo popolare);

-A/5 (abitazione di tipo ultrapopolare);

-A/6 (abitazione di tipo rurale);

-A/7 (abitazioni in villini);

-A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi).

La domanda per accedereal Fondo di Garanzia prima casa va presentata direttamente alla Banca o all’intermediario finanziario a cui si richiede il mutuo.In sostanza usufruendo del bonus prima casa under 36 si evita, al momento del rogito, il pagamento dell’imposta di registro pari al 2% del valore catastale e le imposte ipotecaria e catastale pari a 50 euro ciascuna. In caso di acquisto della casa dal costruttore si verserà comunque l’Iva pari al 4 per cento del prezzo di acquisto ma tale cifra si trasformerà in credito di imposta da utilizzare per il pagamento di altre imposte su atti successivi legati alla casa, o si potrà recuperare in sede di dichiarazione dei redditi.

Bonus scooter elettrici

Riparte l’ecobonus che incentiva l’acquisto di moto e scooter elettrici. Il contributo è rivolto a chi acquista, entro il 2026, un mezzo a due ruote elettrico o ibrido nuovo che rientri nelle categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7e. Sono circa 150 milioni i fondi stanziati per questo bonus: 20 milioni per ogni anno dal 2021 al 2023 e 30 milioni per gli anni 2024, 2025 e 2026.

L’incentivo viene calcolato sulla percentuale del prezzo di acquisto ed è pari al 30% per acquisti senza rottamazione (con un tetto massimo di 3.000 euro) e al 40% con rottamazione (anche qui con un tetto massimo che sale a 4.000 euro). Lo sconto viene inserito al momento dell’acquisto, il concessionario infatti, appena firmato il contratto, inserirà la richiesta per l’ecobonus nella piattaforma del Mise, così da aggiornare costantemente il contatore delle risorse residue.

Può beneficiare dello sconto chi acquista un veicolo L1e con cilindrata fino a 50cc e velocità massima di costruzione non superiore a 45 km/h, L3e con cilindrata superiore a 50cc o con velocità massima di costruzione superiore a 45 km/h, veicoli a tre ruote facenti parte delle categorie L2e, L4e, L5e e le minicar, che rientrano nelle categorie L6e ed L7e.

Anche il mezzo da rottamare deve rientrare in precisi requisiti: deve appartenere alla categoria L e deve essere omologato a una delle classi di emissioni inquinanti tra euro 0,1,2,3. Il mezzo che si vuole rottamare deve essere intestato da 12 mesi o più alla persona che intende acquistare la nuova moto (o a uno dei suoi familiari conviventi). Successivamente all’acquisto del nuovo veicolo, l’acquirente ha tempo 15 giorni dalla data di consegna del veicolo nuovo per far rottamare il vecchio veicolo. Lo stesso acquirente deve poi provvedere alla richiesta di cancellazione per demolizione allo sportello telematico dell’automobilista.

Bonus idrico

È stato esteso fino al 2023 il bonus idrico, che prevede un rimborso fino a 1.000 euro per la sostituzione di rubinetti e sanitari obsoleti, favorendo così il risparmio di acqua. Può essere richiesto una sola volta e per un solo immobile, da qualsiasi persona maggiorenne residente in Italia. Per richiederlo bisogna essere titolare del diritto di proprietà o di altro diritto reale nonché di diritti personali di godimento già registrati alla data di presentazione dell’istanza, su edifici esistenti, su parti di edifici esistenti o su singole unità immobiliari. Il bonus viene emesso secondo l’ordine di arrivo delle richieste e fino ad esaurimento delle risorse. Gli interventi e le spese ammesse riguardano la fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramicacon volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti; la fornitura e l’installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto, e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto, compresi le eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti. I beneficiari del rimborso dovranno compilare e presentare la richiesta sulla Piattaforma bonus idrico, a cui si accede tramite Spid o CIE.

Bonus infissi

Il bonus infissi, prorogato anche nel 2022, consente uno sconto sull’acquisto di porte, finestre, tapparelle, persiane etc. Può essere richiesto in tre modi: tramite il bonus ristrutturazione, con l’ecobonus o con il superbonus 110%. Se si sceglie di richiederlo tramite il bonus ristrutturazione si può avere una detrazione del 50% sulle spese totali fino a un massimo di 96 mila euro ma l’immobile in cui si vogliono sostituire gli infissi deve essere in fase di ristrutturazione, restauro o risanamento conservativo. Con l’ecobonus si può avere una detrazione dal 50% fino ad arrivare all’85%, la spesa massima detraibile è di 60 mila euro e per rientrarvi è necessario dimostrare che gli interventi eseguiti hanno portato a un avanzamento relativo alla classe energetica dell’immobile; che gli infissi sostituiti delimitano un volume riscaldato esternamente o verso vani non riscaldati; che gli infissi garantiscono una conduttività termica minore o uguale al limite delle fasce climatiche stabilito per una determinata zona. Infine, con il superbonus 110% si potranno sostituire gli infissi a costo zero però, poiché questo tipo di intervento rientra in quelli facoltativi dovrà essere abbinato a un intervento obbligatorio che porti l’edificio a una classe energetica superiore. Lo sconto si può ottenere in tre modalità: tramite detrazione fiscale in sede di dichiarazione dei redditi, con la cessione del credito o attraverso lo sconto in fattura. Per accedere al bonus bisognerà presentare la domanda all’Enea entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

Bonus ascensori

La legge di Bilancio 2022 ha introdotto il bonus ascensori per agevolare la costruzione di impianti di sollevamento e di interventi finalizzati al superamento delle barriere architettoniche. Il bonus prevede una detrazione Irpef del 75% per le spese sostenute nell’anno in corso per la costruzione di ascensori e montacarichi. Il rimborso avviene tramite cinque quote di uguale importo divise in cinque anni. L’agevolazione ha un tetto di spesa massimo di 50.000 euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno. La spesa massima scende a 40.000 euro

moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari e a 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari. Per usufruire dell’agevolazione è necessario che la cabina rispetti degli standard almeno 1 metro e 20 centimetri di profondità e 80 centimetri di larghezza, con la porta con una luce netta minima di 75 centimetri posta sul lato corto. Davanti alla cabina ci deve essere almeno 1 metro e 40 di spazio libero. Le porte devono restare aperte almeno 8 secondi e chiudersi in minimo 4 secondi. Al piano le porte devono sempre essere chiuse se l’ascensore è fermo.

Bonus caldaia

Questa agevolazione permette di sostituire vecchi impianti tecnologicamente obsoleti e molto più inquinanti. Il bonus è in vigore dal primo gennaio al 31 dicembre 2022. Sono previste due tipologie di aliquote: una al 65% per la sostituzioni di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione di efficienza almeno pari alla classe A e contestuale installazione di sistemi termoregolazione evoluti in classe V, VI o VIII o per l’installazione di impianti costituiti da sistema integrato tra caldaia a condensazione e pompa di calore (sistemi ibridi); l’altra al 50% per l’installazione di una caldaia a condensazione di classe A.

Per aver diritto alladetrazione in fase di dichiarazione dei redditi occorre che immobile sia accatastato od in fase di accatastamento;essere in regola con il pagamento di eventuali tributi sull’immobile; che l’impianto di riscaldamento è già presente.

Nella detrazione rientrano anche le spese di smontaggio della vecchia caldaia, l’installazione del nuovo impianto, eventuali opere murarie e sopralluoghi.L’importo massimo detraibile è di 30 mila euro e viene ripartito in dieci quote annuali di pari importo. Per usufruire del bonus bisognerà effettuare il pagamento tramite bonifico bancario o postale (per chi non è titolare di reddito d’impresa). Saranno ammesse anche altre modalità di pagamento (es. bancomat o carta di credito) purché risulti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario e numero e data della fattura. Una volta completati i lavori bisognerà provvedere a inviare i documenti necessari all’ENEA.

Bonus animali domestici

Questo bonus prevede un rimborso per le spese veterinarie (visite specialistiche, operazioni chirurgiche, esami di laboratorio oltre all’acquisto di farmaci dietro prescrizione) sostenute per i propri animali domestici. Si tratta di una detrazione Irpef pari al 19%, il tetto massimo di spesa è pari a 550 euro con una franchigia di 129,11 euro. Ciò significa che il rimborso arriva ad un massimo di 80 euro. L’incentivo può essere richiesto solo una volta in un anno e per richiedere il bonus bisogna essere residenti in Italia o essere in possesso del permesso di soggiorno e bisogna figurare come tutori legali dell’animale. Non vi sono limitazioni per quanto riguarda l’ISEE. Se l’animale domestico è un cane è necessario che questo sia registrato all’Anagrafe Canina e sia munito di microchip. Se invece si tratta di un gatto bisognerà esibire la ricevuta d’acquisto o il numero del microchip d’identità. Si può fare richiesta del bonus compilando la domanda sul sito dell’Agenzia delle Entrate allegando le ricevute dei pagamenti (è importante che questi siano tracciabili) sostenuti per le spese veterinarie.

Bonus verde

È stato confermato per il 2022 il bonus verde per interventi straordinari di sistemazione di giardini, terrazzi e coperture. Si tratta di una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute entro un limite massimo di spesa di 5.000 euro per ogni unità immobiliare. La detrazione massima è di 1800 euro ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Le spese agevolabili saranno quelle relative alla sistemazione a verde di aree scoperte di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione di pozzioltre a realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. Tra le spese agevolabili rientrano anche quelle di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi. Possono beneficiare della detrazioni i proprietari degli immobili ma anche affittuari o comodatari.In caso di interventi di sistemazione del verde eseguiti sia sulla singola unità immobiliare che sulle parti comuni di edifici condominiali, il bonus verde spetterà su due distinti limiti di spesa agevolabile di 5.000 euro ciascuno. Per usufruire del bonus i pagamenti dovranno essere effettuati mediante assegni bancari o postali o tramite bonifici, carte di credito e bancomat.

Bonus patente

Il decreto Milleproroghe ha stanziato circa 25 milioni di euro per il bonus patente 2022. Questo consiste in un voucher dedicato ai giovani fra i 18e i 35 anni che intendono conseguire la patente per la guida di mezzi pesanti al fine di formare nuovi autotrasportatori. Il bonus sarà attivo dal 1° luglio 2022 e fino al 31 dicembre 2026 e si potrà chiedere una sola volta. Sarà rimborsato fino all’80% delle spese sostenute, fino a un massimo di 2.500 euro. Questo non sarà valido per il conseguimento delle patenti A e B. Non sono ancora stati definiti i requisiti specifici e non sono ancora state aperte le richieste, bisognerà perciò aspettare il provvedimento attuativo del Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti che darà maggiori chiarimenti circa il bonus.

.

Bonus bancomat

Questo è stato inserito tra le agevolazioni economiche da parte del Governo al fine di incentivare pagamenti con strumenti elettronici più sicuri e tracciabili. Il bonus consiste in un credito d’imposta per l’acquisto, il noleggio e l’utilizzo di Pos. È di 160 euro il rimborso previsto per l’acquisto o il noleggio del Pos. A 320 euro è stato poi fissato il rimborso che spetta per la dotazione di evoluti strumenti elettronici di pagamento tramite i quali i possessori di Partita Iva permettono il pagamento di beni e prestazioni di servizio. Nel primo caso, il credito d’imposta spetta al 70% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente sono inferiori a 200.000 euro; al 40% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente sono compresi tra i 200.000 euro e 1 milione di euro; al 10%per chi ha ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente superiori a 1 milione di euro, ma inferiori a 5 milioni. Nel secondo caso, spetta un bonus bancomat di 320euro pari al 100% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente sono inferiori a 200.000 euro; al 70% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente sono compresi tra i 200.000 euro e 1 milione di euro; al 40% per chi ha ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro. Il bonus spetta ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professioni e si può richiedere tramite la dichiarazione dei redditi.

Bonus affitti giovani

Il bonus affittirientra nella più ampia manovra del Governo di sostegno ai giovani. Questa agevolazione consiste in una detrazione del 20% del canone di locazione stipulato, rivolta ai giovani tra i 20 e i 31 anni non compiuti che decidono di andare a vivere da soli.Il bonus è valido per coloro che hanno un reddito non superiore a 15.493,71 euro. L’incentivo si applica all’intera unità immobiliare o ad una parte dell’abitazione (che consiste quindi nell’affitto di una stanza) che risulti come ‘’prima abitazione’’. Il beneficio sarà concesso per i primi quattro anni del contratto, con un tetto massimo di 2.000 euro di sconto. Sono esclusi dal bonus gli immobili che rientrano nelle categorie catastali A1, A8, A9 e gli immobili che vengono affittati con finalità turistico-alberghiere. Per sapere come richiedere il bonus bisognerà aspettare le direttive ufficiali.

Superbonus 110

È un’agevolazione fiscale che consiste in una detrazione pari al 100% delle spese sostenute per la realizzazione di specifici interventi volti all’efficienza energetica, al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici. Il Governo ha individuato alcune scadenze da tenere a mente: il superbonus è pari al 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023, è del 70% per le spese sostenute nel 2024 e del 65% per quelle nel 2025. Possono richiedere il superbonus: persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, che possiedono o detengono l’immobile oggetto dell’intervento;persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, proprietari (o comproprietari con altre persone fisiche) di edifici costituiti da 2 a 4 unità immobiliari distintamente accatastate;istituti autonomi case popolari (Iacp) o altri enti che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di “in house providing” su immobili di loro proprietà ovvero gestiti per conto dei comuni, adibiti a edilizia residenziale pubblica;cooperative di abitazione a proprietà indivisa su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci; onlus, associazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale; associazioni e società sportive dilettantistiche, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi. I lavori ammessi al bonus possono riguardareinterventi di isolamento termico sugli involucri, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni, sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti, interventi antisismici e altri interventi aggiuntivi o trainanti. Il bonus può essere richiesto sotto forma di detrazione in sede di dichiarazione dei redditi, tramite sconto in fattura o attraverso la cessione del credito.

Bonus nido

Questa agevolazione rientra negli aiuti introdotti dal Governo per le famiglie. Il bonus non ha limitazioni di accesso in base all’Isee, ma il contributo sarà comunque proporzionale al reddito. Il contributo minimo è di 1.500 euro per famiglie con reddito superiore a 40.000 euro, mentre è di 3.000 euro per le famiglie con un Isee non superiore a 25.000 euro. Il contributo è erogato mensilmente in rate di pari importo. Può essere richiesto direttamente dal genitore al quale è intestata la ricevuta di pagamento della retta scolastica. La domanda va inviata telematicamente compilando il modello sul sito dell’Inps a cui vanno aggiunti gli allegati e le attestazioni richieste. Per accedere al portale sarà necessario fornire le proprie credenziali Spid, Cie o CNS. Se si fa richiesta del bonus per un figlio con gravi patologie croniche è importante aggiungere alla domanda il certificato del pediatra che attesti la presenza di tali patologie. Si ha tempo fino al 30 giugno 2022 per inviare la propria richiesta.

Bonus psicologo

Una misura resa necessaria dall’aumento di disagi e disturbi di carattere psichico dovuti alla pandemia. Il contributo è pari a un massimo di 600 euro e verrà erogato ai richiedenti in base all’Isee. Si può accedere al bonus se si ha un Isee non superiore a 50 mila euro. Il bonus dovrebbe essere erogato sotto forma di voucher dal proprio medico di base e si potrà utilizzare per pagare le prime sedute (12 circa se si considera una media di 50 euro a seduta) con uno specialista regolarmente iscritto all’albo degli psicologi. Per avere maggiori informazioni sulle modalità di richiesta, assegnazione ed erogazione del bonus bisognerà attendere il decreto del Ministero della Salute.

Bonus assunzione giovani

Consiste in un esonero totale del versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo massimo di trentasei mesi a partire dalla data di assunzione o trasformazione a tempo indeterminato di giovani di età fino a 36 anni non compiuti che non sono mai stati assunti con un contratto a tempo indeterminato. Non rientrano nel bonus contratti di apprendistato, lavoro intermittente o lavoro domestico mentre sono accettate assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato, rapporti di lavoro subordinato instaurati in attuazione del vincolo associativo con una cooperativa di lavoro e rapporti sia a tempo pieno che parziale.Il bonus consente al datore di lavoro di fruire di uno sgravio pari al 100% della contribuzione previdenziale dovuta ed è previsto un tetto massimo annuo di fruizione pari a sei mila euro. L’agevolazione può essere richiesta direttamente tramite il sito dell’INPS.

Bonus donne disoccupate

Anche questo, come il bonus assunzioni under 36, prevede un esonero del 100% del versamento dei contributi previdenziali, nel limite massimo di 6.000 euro. La misura è rivolta all’assunzione di donne con almeno 50 anni di età e disoccupate da oltre 12 mesi, di donne residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, indipendentemente dall’età; di lavoratrici che svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, senza limiti di età; di donne di qualsiasi età, ovunque residenti, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi. È necessario inviare la richiesta all’INPS per l’ottenimento del bonus. L’agevolazione spetta per le seguenti tipologie di rapporti di lavoro: assunzioni a tempo determinato; assunzioni a tempo indeterminato; trasformazioni a tempo indeterminato di un precedente rapporto agevolato o non agevolato; proroghe di rapporti di lavoro a tempo determinato. Sono validi anche contratti part time e per i rapporti di lavoro subordinato instaurati in attuazione del vincolo associativo stretto con una cooperativa di lavoro, o a scopo di somministrazione

chevron-down-circle