Yoga della Risata, una pratica divertente e ricca di benefici

Martina Angeloni23 Novembre 2020
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Avete mai sentito parlare dello Yoga della Risata? È una pratica nata in India nel 1995 dal medico Madan Kataria che, attraverso gli studi di Norman Cousins e Ekman, ha scoperto gli innumerevoli benefici che si possono trarre dalla risata, anche autoindotta. Quest’ultima può essere stimolata attraverso degli esercizi fisici che combinano le tecniche di respirazione proprie dello yoga a esercizi di risate diaframmatiche. Lo Yoga della Risata è una pratica che si svolge in gruppo e il suo obiettivo è quello di trasformare la risata autoindotta in spontanea, sfruttando tutti quei benefici che questa apporta al nostro fisico e alla nostra mente. È una pratica ormai diffusissima, che viene utilizzata anche nelle aziende, nelle scuole, negli ospedali, coinvolgendo bambini, adulti, persone disabili, con particolari malattie o pazienti psichiatrici.

I suoi benefici

Oltre ad avere un effetto liberatorio e antidepressivo, la risata aiuta ad alleviare i dolori, diminuisce la pressione, rinforza le difese immunitarie, aiuta a prevenire l’invecchiamento e potenzia l’intelligenza emotiva (ossia la capacità di riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni e quelle altrui). È utile anche per coloro affetti da gravi malattie, come ad esempio persone malate di cancro, in quanto ne migliora le condizioni psicologiche. Inoltre ridere porta ad un abbassamento del cortisolo, ossia l’ormone dello stress, aumentando di conseguenza l’efficienza sul posto di lavoro. Infine questo tipo di risata liberatoria aiuta a gestire le emozioni, migliorando il rapporto che si ha con se stessi e le relazioni che si hanno con altri.

Come funziona

Si inizia con un riscaldamento che sfrutta il contatto visivo tra tutti i membri del gruppo affinché la risata divenga contagiosa e, a partire da una persona, tutti gli altri vedendola inizino a ridere. I vari componenti del gruppo sono poi invitati a battere le mani esternando la propria gioia e giocando con i movimenti affinché ci si possa riconnettere al proprio animo infantile e al bambino che è dentro ognuno di noi. Da qui la risata autoindotta diventa a poco a poco una risata spontanea e genuina. Questo momento ‘’liberatorio’’ viene indicato come meditazione della risata, ed è il cuore delle sessioni di questa pratica. L’incontro si conclude con una fase di rilassamento in cui il corpo e la mente possono immagazzinare e giovare di tutta quell’energia positiva prodotta nel corso della risata.

Coerenza cardiaca

Questa nuova pratica è stata studiata e messa a punto dall’istituto no profit statunitense HeartMath e consiste nel rendere armonica la variabilità del battito cardiaco (HRV) per sincronizzare cuore e cervello in modo da autoregolare le emozioni, vivendo al meglio ogni momento della propria vita, anche quelli più difficoltosi. Quando si vivono emozioni negative come stress, rabbia o paura, il tracciato di HRV sarà caotico, mentre in condizioni piacevoli, come per esempio quando si prova calma, serenità, gioia, il tracciato è armonico e lo stato che viene prodotto è appunto chiamato coerenza, lo stato di massimo dialogo tra cuore e cervello. Questo si ottiene attraverso una particolare respirazione e ricordando sensazioni già vissute, ossia le memorie di base felici. Secondo degli studi condotti su circa 12 mila persone che hanno praticato per alcune settimane la coerenza cardiaca, i risultati sono stati: diminuzione della depressione (56%) e della stanchezza (48%), calo dell’ansia (46%), aumento della calma (38%), miglioramento del sonno (30%), maggiore concentrazione (24%).

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