Parla Marietta Tidei: “Le donne hanno sofferto di piu la pandemia; ora un grande piano per il lavoro femminile”

Ottavia Lavino8 Marzo 2021

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Marietta Tidei

Questa è la settimana in cui si celebra la Giornata Internazionale della Donna: chiediamo all’On. Marietta Tidei, già Deputata della Repubblica, oggi Consigliera Regionale del Lazio, Presidente della Commissione Sviluppo Economico del Consiglio Regionale, nonché esponente di Italia Viva, il suo parere sulla reale portata della questione femminile nella nostra società

On. Tidei, lei rappresenta una storia personale fatta di militanza ed impegno politico, fuori e dentro le istituzioni. E’ vero che nel mondo politico esistono ancora le discriminazioni verso le donne?

“Certamente il maschilismo in politica ha ancora una certa predominanza, e tanta è la strada ancora da percorrere per raggiungere una reale parità. Tuttavia sono innegabili i passi avanti, sia a livello culturale che in concreto, che si sono fatti in questi anni, spesso grazie all’impegno trasversale di tante donne, nei partiti e nelle istituzioni”;

Ha fatto molto discutere la scarsa rappresentanza femminile all’interno del Governo, specialmente tra le file dei partiti della sinistra: quale la sua opinione in merito?

“Non voglio entrare nelle dinamiche interne ad altri partiti, specie ora che stanno vivendo una fase di profonda crisi. Tuttavia è innegabile che l’assenza di Ministre donne tra le delegazioni di Pd e Leu rappresenta una sconfitta culturale per quei partiti che, a parole, fanno della questione femminile un tratto identitario”;

E Italia Viva come si pone verso le donne?

“Noi siamo il primo e unico partito ad avere introdotto il doppio incarico di genere. Per quanto riguarda gli incarichi di partito ad ogni livello, ci sono un uomo ed una donna. Leggo che anche altri starebbero pensando a qualcosa di simile, significherebbe che anche in questo siamo stati innovatori. Tornando al Governo, la delegazione di Italia Viva è per i 2/3 al femminile. Oltre alla Ministra alla Famiglia Elena Bonetti infatti, siamo rappresentati anche da Teresa Bellanova in qualità di Vice Ministra alle Infrastrutture”;

E in Regione Lazio?

“Se è vero che in Giunta sono 4 le donne, è altrettanto vero che su 12 Commissioni Permanenti in seno al Consiglio, siamo solo in due le Presidenti”;

Come si risolve il problema?

“Guardi io non credo che la questione femminile si esaurisca con la rappresentanza istituzionale, ma parta dalla presenza e dall’affermazione delle donne, con i loro diritti, nella società italiana. Partendo dalla questione della parità economica. E’ inaccettabile che a parità di mansione lavorativa una donna percepisca meno stipendio rispetto ad un uomo. A  tal proposito arrivano buone notizie dalla Commissione Europea, in cui la Presidente Ursula von der Leyen ha annunciato nuove misure per la parità salariale: stessa paga per lo stesso lavoro. Con la “Pay Transparency infatti, da una parte si garantisce un principio di equità, dall’altra si offre un supporto giuridico contro le discriminazioni salariali. Temi importanti come la conciliazione del tempo dedicato alla famiglia ed al lavoro, la tutela della maternità, attraverso il potenziamento di servizi sempre più accessibili ed efficenti, non sono più eludibili. In tal senso l’azione della Ministra Bonetti rappresenta un valore aggiunto. Provvedimenti quali l’assegno unico ed il Family Act ci fanno fare un passo avanti importante”;

E quale è stato il ruolo delle donne durante la pandemia?

“Le donne sono le principali vittime della pandemia. Se escludiamo chi ha perso la vita ovviamente. Le statistiche più attendibili infatti, ci dicono che il 70% dei posti di lavoro scomparsi sono femminili, il 50% delle donne ha visto peggiorare la propria situazione economica, l’80% conferma di aver avuto un impatto devastante sulle proprie relazioni sociali e la maggioranza ha il carico familiare tutto sulle proprie spalle. Per non parlare del preoccupante aumento degli episodi di violenza, domestica e non, contro le donne. Credo che dovremmo sfruttare l’occasione che ci arriva dal Recovery Plan per un grande piano per il lavoro femminile. Perché il primo obiettivo contro ogni discriminazione è la libertà e l’autonomia individuale, che parte dall’indipendenza economica data dal lavoro”.

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