“Non essere amati è una semplice sfortuna, la vera disgrazia è non amare” (Albert Camus)

Ascenzio Maria La Rocca25 Settembre 2020

È più importante amare o essere amati?

Questo uno dei temi più rilevanti nelle relazioni umane. Amori non corrisposti, perduti, amori impossibili e amori ritrovati cos’hanno in comune? Spesso un alternarsi tra chi ama troppo, e chi non ama affatto.

APOLLO_E_DAFNE
Apollo e Dafne

L’amore è un lepido alternarsi tra chi mirato fugge e chi fuggendo mira”, così scriveva Leopardi, maestro del sentire.

Nelle relazioni, di qualunque genere, si badi, non che l’amore sia materia solo d’amanti, vi dovrebbe essere un principio ineluttabile, la libertà. Solo in essa l’uomo è capace di amare incondizionatamente, senza filtri, preoccupazioni, maschere. Ma la libertà è veramente possibile, quando, in realtà, un rapporto deve essere prima di tutto definito con le parole?

Il linguaggio diventa quindi sia creatore che distruttore di quello spazio in cui l’uomo può veramente amare. Come si può essere capaci di amare incondizionatamente, se si è guidati da linguaggi stereotipati come “un vero amico farebbe…”, “se mi ami dovresti…”. Eppure, vi è un principio che è sopra l’amore, che costringe qualunque essere a vagare per il mondo, prima con l’intraprendenza dei giovani, poi con la stanchezza degli uomini: il desiderio di certezza. Impossibile da eliminare si rivela essere l’unico vero ostacolo all’amore libero. Perché l’uomo da sempre cerca senso in ciò che sente, e fa. Allora perché ostinarsi ad amare di un amore a fondo perduto? Davvero non si avrà niente in cambio? Ecco che subito si necessiterà di definizioni per saldare, per unire, per dare un senso a questo enorme sentire.

Ci ricorderemo allora delle parole di Massimo Recalcati, quando affermava sull’onda della psicologia classica, che i segni dell’amore altro non sono che il desiderio umano di trasformare il caso in destino. Il senso, il desiderio di scopo, quindi, sono nemici dell’amore: solo “Iddio” non conoscerà mai il significato di do ut des, mentre sarebbe difficile affermare il contrario per l’uomo nel suo rapporto con il Divino.

Dunque, qual è il significato di tutto? Niente, zero. Se cercate la risposta nelle stelle, magari ve ne cadrà una in testa. La partita non si gioca fuori di voi, si gioca dentro di voi, sempre. Perché amare liberamente si può, ma ad un prezzo altissimo, uno solo: l’integrità personale. La sicurezza non nel rapporto con l’altro, ma la sicurezza nel rapporto con sé stessi. Non è forse insicurezza verso sé stessi chiedere di essere amati? Non è forse una paranoia quella di certificare se l’altro veda quanto noi amiamo? E non è senz’altro vero, che qualunque cosa accada in amore non si ha scelta che ringraziare il cielo, per via dei troppi, inutili e depistanti segni che per caso, o necessità, si sono lasciati dietro?

Se questa partita si vince, il premio non solo è assicurato con il plauso del pubblico, ma i benefici. Quali sono i benefici dell’integrità? Non fosse altro l’incredibile capacità di accettare l’altro per come è, perché non si ha più bisogno che sia come noi vorremmo. E attraverso ciò, amare curando le sue debolezze, comprendendo che, in fondo, sono le stesse che abbiamo noi.

chevron-down-circle