Le Marche, una regione assolutamente da visitare

Martina Angeloni17 Settembre 2020
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Quando si pensa ad organizzare un viaggio in Italia, ci sono sempre delle mete più gettonate di altre. Ma il nostro Paese è bello proprio per la varietà culturale, artistica e paesaggistica che presenta. Ci sono regioni che spesso vengono tralasciate ma che possono offrire esperienze indimenticabili. Un esempio sono le Marche, una terra che nel passato ci ha regalato geni artistici e letterari famosi in tutto il mondo: Raffaello Sanzio, Gioachino Rossini, Giacomo Leopardi. Ma le Marche non sono solo arte e cultura, con ad est il Mar Adriatico e ad ovest l’Appennino umbro-marchigiano, questa regione ha una natura ricca e viva in cui potersi immergere.


Ancona

san ciriaco, ancona, cathedral
Ancona San Ciriaco – Photo by WikimediaImages on Pixabay

Storia

Capoluogo delle Marche, la sua storia gira intorno al porto, primo per numero di imbarchi e collegamento marittimo con Croazia, Albania, Grecia e Turchia. Il primo popolo a insediarsi ad Ancona fu quello dei Piceni, ma la sua vera e propria fondazione avvenne nel 387 a.C. con un gruppo di siracusani che eressero nella città un tempio dedicato alla dea Afrodite. Nel 276 a.C. divenne colonia romana e da lì il suo porto divenne il principale del Medio Adriatico. Il nome deriva dal greco Ankon che significa ‘’gomito’’. Questo perché il porto da cui si è poi sviluppata la città è situato a nord di un promontorio che ha una forma a gomito.

Arte

Cominciamo il nostro tour di Ancona da Piazza del Plebiscito, chiamata dai suoi abitanti Piazza del Papa in onore di Clemente VII che nel 1700 rilanciò l’economia della città. Sulla piazza si affacciano Palazzo del Governo e la Torre civica con l’orologio. Questa piazza è il centro della movida notturna con bar, locali e ristoranti sempre pieni. Continuando la visita è d’obbligo recarsi alla Chiesa Santa Maria della Piazza risalente al 1100. Prima nel luogo dove ora sorge la chiesa vi era una basilica paleocristiana di cui si possono ancora ammirare i magnifici mosaici sul pavimento. Ovviamente non può mancare un salto al Duomo di Ancona, simbolo indiscusso della città, dedicato a San Ciriaco. Questo splendido esempio di mescolanza tra romanico e bizantino occupa una posizione particolare, a picco sul mare. Nella città c’è anche la possibilità di starsene un po’ in mezzo alla natura raggiungendo Il Passetto, un parco verde, un luogo di tranquillità che si affaccia sul mare.

Gastronomia

Essendo una città portuale prevalgono piatti a base di pesce. Tra le ricette tipiche troviamo il brodetto, una zuppa di pesce con pomodoro e pane abbrustolito e lo stoccafisso all’anconetana. Non mancano poi moscioli, calamari, alici e tutto quel pesce tipico delle città che si affacciano sull’Adriatico. Ma non mancano di certo piatti a base di carne: tra tutti il più famoso è il vincisgrassi, delle lasagne di pasta sfoglia con carne e pomodoro. Anche per i vini troverete una vasta scelta per qualsiasi tipo di pasto decidiate consumare. Tra i più quotati vi è il Rosso Cònero e il Verdicchio di Jesi.

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Urbino

Foto di Urbino - panorama

Storia

Le origini di Urbino sono antichissime. I primi insediamenti infatti risalgono al III secolo a.C. Il periodo di massimo splendore culturale della città si ebbe sotto il governo di Federico da Montefeltro, dal 1444 al 1482. In questo periodo alla corte urbinate si recavano artisti di grande calibro come Piero della Francesca e Sandro Botticelli. In più Urbino è la città natale di altri due grandi artisti: Raffaello Sanzio e Donato Bramante. Dopo la famiglia Montefeltro la città passò sotto la guida dei Della Rovere che però non seppero mantenere quello splendore e quella vitalità artistica che Urbino aveva conquistato negli anni addietro.

Arte

La città ideale del Rinascimento, questo era il progetto del Duca di Montefeltro per la città. Urbino è oggi tutelata come Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, poiché al suo interno si concentra un patrimonio che ha segnato l’arte italiana e europea. Uno dei simboli della città è il Palazzo Ducale fatto costruire da Federico da Montefeltro a partire dal 1444. Egli voleva creare una dimora colta e raffinata, che superasse in bellezza tutte le altre corti d’Italia. In più voleva un luogo dove gli artisti potessero incontrarsi e lavorare. Molte delle sale di Palazzo Ducale sono state riservate all’esposizione delle opere della Galleria Nazionale delle Marche come quadri, sculture, mobili e arazzi. Qui troverete opere di grandi artisti rinascimentali, come la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca e L’Ultima cena di Tiziano. Se poi vorrete immergervi ancor di più nel clima artistico della città potrete visitare la Casa natale di Raffaello. Altra tappa immancabile è il Duomo la cui prima costruzione risale al 1021.

Gastronomia

Ad Urbino la cucina non vi deluderà. I prodotti della terra sono i veri protagonisti delle ricette. Ingredienti spesso utilizzati nella cucina urbinate sono funghi e tartufi. Un piatto tipico di Urbino è la Crescia, una sorta di piadina ripiena con il Salame di Montefeltro, il Prosciutto di Carpegna e con la Casciotta, un pecorino D.O.P che ha origini antichissime. Anche la carne è un ingrediente molto apprezzato. Qui trionfa soprattutto la Marchigiana, una razza locale molto gettonata. Altro piatto tipico sono i Passatelli, un tipo di pasta all’uovo solitamente servita in brodo o in un’altra variante molto gustosa, asciutta e ricoperta di tartufo nero.

Cucina Urbino - Crescia
La Crescia
Cucina di Urbino e Jesi: i Passatelli
I Passatelli

Ascoli Piceno

Ascoli Piceno - Piazza del Popolo

Storia

Conserva nei suoi vicoli, nelle sue architetture l’affascinante storia medioevale. La città dapprima capitale dei Piceni, poi conquistata dai Romani è stata governata da popoli diversi che si sono susseguiti nella storia. La sua bellezza nel tempo è rimasta intatta. Si racconta che Alarico, Re dei Visigoti, arrivato ad Ascoli Piceno e rimasto affascinato dalla sua bellezza decise di non raderla al suolo, come aveva fatto invece per altre città. Nel XII secolo divenne un comune libero e in questo periodo la città si abbellì di torri e palazzi. Fino all’Ottocento fu assoggettata al dominio della Chiesa, ad eccezione di una breve parente storica in cui la città fu guidata da diverse signorie, come gli Sforza e i Malatesta.

Arte

Il centro storico, uniforme ed elegante, deve la sua bellezza all’utilizzo del travertino che mette in armonia chiese, palazzi, torri al suo interno. Questa armonia si incontra ad esempio nella piazza principale, Piazza del Popolo. Considerata una delle più belle d’Italia, nel 1507 il governatore impose delle ferree regole architettoniche per chiunque volesse costruire una casa in quella zona. Ed è per questo che oggi immettendoci in questa piazza notiamo a primo impatto la perfetta architettura che la caratterizza. Passeggiando per la città la vostro attenzione sarà sicuramente catturata dalla maestosità del Palazzo dei Capitani, costruito tra 1200 e 1300 e centro del potere civile da oltre sette secoli. Da Piazza del Popolo potrete ammirare la Chiesa di San Francesco. Altra tappa è Piazza Arringo o dell’Arengo che prende il nome dalle adunate (arringhe) del popolo che si svolgevano al suo interno. Da qui potrete visitare il Duomo di Sant’Emidio. Un altro luogo da visitare che vi sorprenderà è Caffè Meletti. Questo è stato inserito tra i 150 caffè storici d’Italia e dal 1905 è uno dei maggiori luoghi di ritrovo della città. Artisti e scrittori da tutto il mondo si sono seduti ai suoi tavoli, come Sartre e Hemingway.

Gastronomia

Ricetta indiscussa della cucina di Ascoli sono le olive ascolane, una piccola oliva fritta e ripiena, che ha dietro una preparazione lunga e faticosa. Puoi decidere di assaporarle da sole o di ordinare un bel fritto misto che solitamente in questa città comprende costolette d’agnello, carciofi e crema pasticcera fritta. Tra primi e secondi spiccano chitarre, tagliatelle e maccheroni al ragù di pollo e tagliate di razza marchigiana. Ad accompagnare questi piatti troverete vini di ottima qualità come il Rosso Piceno Superiore e il Falerio. E per concludere il pasto non può mancare uno dei dolci tipici: castagnole all’anice o il Frustigno con noci, fichi secchi e mandorle.

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Jesi

Jesi - Piazza Federico II

Storia

Resti di insediamenti preistorici ci parlano di una storia lunghissima. Antiche memorie ci raccontano che la città fu per tempo sotto il dominio dei Pelasgi, popolo fondatore di Jesi su cui regnava re Esio. È da lui che prendono il nome gli esini, abitanti di Jesi, nonché il fiume Esino che scorre intorno la città. Nel corso della storia Jesi passò sotto il dominio di tanti popoli: Etruschi, Galli, Piceni. Dal 268 a.C. poi divenne terra dei romani.  Durante l’età imperiale la città divenne florida e crebbe all’interno delle solide mura difensive. Intorno al foro furono costruiti templi, palazzi eleganti e sontuosi. Per questo l’UNESCO indicò Jesi come città esemplare per la persistenza dell’intatto tessuto urbano del Castrum Romano.

Arte

Punto di partenza per visitare Jesi è Piazza Federico II, la più importante e antica della città. Il suo spazio coincide in gran parte con quello dell’antico foro romano. La storia vuole che in questa piazza il giorno di Santo Stefano del 1194 nascesse Federico II di Svevia. Seconda tappa Palazzo della Signoria. Questo è uno dei più significativi palazzi pubblici delle Marche. Risale al XV secolo e ospita al suo interno stanze eleganti e maestose, tra cui anche la Biblioteca Planettiana che contiene oltre 115 mila volumi. Potete proseguire il tour visitando Teatro Pergolesi, intitolato al celebre compositore Giovanni Battista Pergolesi, divenuto uno dei musicisti più celebri del barocco italiano e nato a Jesi. Questo teatro fu edificato fra il 1790 e il 1798. Con i suoi decori in stile rococò, le pitture e gli affreschi rappresenta uno dei palchi più importi della lirica italiana. Molto bella è anche la Pinacoteca civica con al suo interno la Galleria degli Stucchi lunga più di 70 metri.

Gastronomia

Parlando di prodotti tipici in questo caso è obbligatorio partire dai vini. Questa è la zona del Verdicchio dei Castelli di Jesi, uno dei vini bianchi più pregiati d’Italia. Tra i primi piatti tradizionali troviamo i vincisgrassi, una pasta farcita simile alle lasagne anticamente chiamata ‘’princisgras’’ e i passatelli, una pasta a base di parmigiano, pangrattato, uovo e noce moscata. Tra i secondi piatti invece i più gettonati sono il coniglio in potacchio, una preparazione a base di salvia, aglio e rosmarino e l’oca arrostita.

Cucina Jesi - Verdicchio dei Castelli di Jesi

Mondavio

Mondavio - Rocca Roveresca
Mondavio Rocca Roveresca

Storia

Mondavio nasce come aggregato urbano dopo la costruzione del Convento francescano, tra il 1210 e il 1220 circa. Secondo la tradizione San Francesco alloggiò per un breve periodo nella città, rimanendo colpito dalla bellezza del luogo e dalla varietà degli uccelli. Da qui potrebbe derivare il nome Mons Avium, ossia Monte degli Uccelli. La città nel corso della sua storia è passata sotto differenti dominazioni tra cui quelle dei Malatesta, dei Della Rovere e di Lorenzo De Medici, per poi essere riconquistata nel 1400 dalla Chiesa. In questo borgo, oggi considerato uno dei più belli d’Italia e certificato Bandiera Arancione, il tempo sembra essersi fermato al Rinascimento.

Arte

Prima tappa a Mondavio è la visita alla Rocca Roveresca, una maestosa struttura di forma ottagonale. La sua costruzione fu commissionata da Giovanni Della Rovere nel 1482. Qui tornerete indietro nel tempo passando attraverso cunicoli sotterranei e scale tortuose. La Rocca ospita al suo interno anche il Museo di Rievocazione storica, in cui le statue di cera riproducono scene di vita rinascimentale. Nel fossato della Rocca si trova anche il Parco delle macchine da guerra allestito nel 2000, in cui si trovano fedeli ricostruzioni in dimensioni reali delle macchine d’assedio. Vale la pena visitare il Museo Civico, che si trova all’interno del Chiostro francescano e conserva opere rinvenute nella Chiesa e nel Convento dei Cappuccini. Da visitare è anche la Chiesa di San Francesco. Costruita nel 1292, presenta un’architettura semplice e maestosa. Infine come ultima tappa si può visitare il Teatro Apollo. Questo fu costruito alla fine del XVIII secolo all’interno della chiesa quattrocentesca di San Filippo Neri.

Gastronomia

Come tutte le città delle Marche anche a Mondavio salumi e formaggi sono sempre presenti. Formaggi come il Casecc e l’Ipogeo faranno ammalieranno le vostre papille gustative. Una cucina tradizionale e gustosissima, legata ai sapori della terra, ecco cosa troverete a Mondavio. Ricette come: la Crescia sfogliata, le polpette di pesce, il coniglio in porchetta e tanto altro.

Cucina Mondavio - Casecc
Casecc

Formaggi come il Casecc o l’Ipogeo ammalieranno le vostre papille gustative.

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