Le filastrocche semi serie di Maria Cristina Pellandra

Barbara Gazzabin25 Settembre 2020
Foto Maria Cristina Pellandra
Maria Cristina Pellandra

     Le filastrocche semi serie di Maria Cristina Pellandra

Una signora d’antan, dai modi raffinati, sempre discreta e cordiale con tutti, originaria della Repubblica di San Marino, trapiantata a Roma, trascorre con la sua famiglia la stagione estiva sulla spiaggia dorata di Lavinio (Anzio) dove ci siamo conosciute.

Un’affinità elettiva unica e rara che ci ha spinto a farci confidenze anche intime. Così, parlando del più e del meno, ho scoperto che condividiamo lo stesso hobby, o per meglio dire, lo stesso amore per la scrittura, io con i miei studi sull’Arte e lei con la Poesia.

È trascorso un pò di tempo ma la sua pubblicazione resta fresca e fragrante come una rosa, visto che emana profumi ed aromi d’ogni tipo. Già il titolo la dice lunga:”La vita è poesia”  “prendiamola per le rime e per la gola”.

Un’originalissima e strana combinazione di filastrocche semi serie e di ricette succulente che appassiona il lettore e tiene su il morale, perché anche laddove l’argomento è serio, la finale è sempre aperta alla speranza e all’ottimismo. Le tematiche sono le più svariate, si va dalle reminiscenze, alle fiabe, dai tramonti infuocati ai voli di fantasia, dai problemi più strettamente etici come la giustizia, la felicità, l’onestà, la tolleranza, all’educazione sessuale. Il tutto accompagnato da “sughi velocissimi” “Tortiere di patate con funghi” “crocchette di baccalà” “Melanzane in porchetta” e via dicendo.

40 pagine fittissime che attirano l’attenzione del lettore letteralmente inchiodato al libro fino alla fine. Prezioso e volutamente leggiadro il ritmo delle poesie e  lo sciorinare delle filastrocche, laddove in ognuna si nascondono significati profondi, parabole, metafore e consigli da recepire come consigli di vita. Gli stessi che nonni e neo-mamme possono dare leggendo ai loro bimbi la fiaba della “mosca e della farfalla” mentre cucinano una gustosa “Torta all’ananas”.

In particolare i temi ruotano intorno ai sentimenti, anche quelli che non si possono esprimere, come lei stessa dice:

                              “Le cose non dette”

Parole che in aria rimangono appese,

le senti volare con ali distese

leggere, impalpabili, o cappe di piombo

ti rendono serena, oppure cade il mondo.

Parole che vagan, lontane, senza confine,

eppure all’anima senti vicine.

Chissà dove andranno le cose mai dette?

In fondo a crateri o sopra le vette

più alte e, ancor più su, in alto nel cielo,

com’angeli bianchi, avvolte da un velo,

lor solo evidenziano i grandi valori,

rispettan l’amore, le gioie, i dolori.

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