Intervista all’assessore Romano Favetta

Ascenzio Maria La Rocca24 Settembre 2020
Romano Favetta

Il suo ufficio sta effettuando lavori molto importanti, l’urbanistica e la viabilità di Velletri stanno per cambiare radicalmente (mi riferisco alla rotonda di Santa Maria dell’Orto). Ci spiega come sono state prese queste decisioni?

L’idea nasce da molte esigenze cittadine. In primis, quel nodo stradale è importantissimo, nonché molto pericoloso, infatti la media degli incidenti era notevole. L’accordo di costruzione, il piano, i vari permessi sono stati ottenuti quando, su compromesso concordato con il sindaco Pocci, il gruppo MD S.p.A. ha scelto di far nascere un suo supermercato accanto alla rotonda. Infatti, Pocci si impose categoricamente dicendo che se la rotonda non fosse stata realizzata, il supermercato non sarebbe stato costruito. Un accordo andato a buon fine, come si evince dallo stato finale dei lavori. Aspetto rilevante di questa fattispecie è che i soldi pubblici non sono stati utilizzati: il privato si è fatto carico di tutte le spese, che supponiamo siano intorno ai 700.000 euro.

I cittadini di Velletri potrebbero lamentare che questa stia diventando la “città dei supermercati”, infondo, anche l’ex sede Co.Pro.Vi diventerà un supermercato,  lei cosa pensa?

Noi siamo a favore dello sviluppo della città; nei limiti e nelle permissività della Legge, che di fatto, ammette queste attività e scelte, noi non possiamo opporci, non ne abbiamo il diritto. Mi spiego meglio. C’è un piano regolatore che determina le destinazioni di aree urbane. Quella sede fu acquistata già da tempo da un privato, che evidentemente ne rispetta la destinazione, facendone una sede CONAD.

Aggiungo, vista l’occasione, rivolto a coloro che polemizzano sull’apertura di centri che ostacolino il ritorno in auge del centro storico, che, a mio parere, l’apertura di questi colossi commerciali risponde in modo adeguato alla creazione di posti di lavoro e attività. Ma, comunque sia, se qualcuno avesse una soluzione migliore, noi siamo disponibili all’ascolto. In merito all’apertura, da parte di un privato, di un supermercato all’ex sede Co.Pro.Vi, specifico che quello stesso privato si caricherà le spese di una modifica stradale che permetterà lo snellimento del traffico, rendendo via del Campo Sportivo a senso unico.

Mi aggancio ad una sua espressione per cambiare argomento. Poco fa ha detto “siamo disponibili al dialogo”, lei pensa che l’uscita di Servadio verso l’amministrazione dia spazio al dialogo?

Io credo sia stata un’uscita inopportuna. Insieme a lui abbiamo fatto molti progetti, io in primis avrei accettato delle critiche; avremmo ascoltato e poi agito.  L’opposizione a volte esagera nel criticare la maggioranza, dimenticandosi del gioco di squadra. Io ci metto la faccia e accetto le critiche costruttive, ben vengano tutte le idee possibili.

Le faccio una domanda scomoda, lei è l’unico che Servadio “forse” salverebbe nel mandare tutta l’amministrazione a casa, ne intuisce la ragione?

Mi sono sentito offeso, perché non ci si può rivolgere in questo modo all’amministrazione comunale. Tra l’altro, quando è stato lui stesso a scegliere tali persone! Avrebbe fatto meglio a non esporsi così, e noi aspettiamo ancora le sue scuse. Siamo disposti ad un dialogo e ad un confronto. Ma quando si strumentalizzano certe uscite la questione diventa inaccettabile. Noi non abbiamo mai chiuso le porte, siamo ancora disposti a chiarire la questione. Ad esempio, riguardo il progetto di Santa Maria dell’Orto, che lui si è attribuito affermando fosse “già pronto” al nostro insediamento, bisogna precisare che all’epoca, forse Servadio l’ha dimenticato, l’assessore all’urbanistica era Pocci. Quindi l’ingranaggio di costanza, idee comuni e collaborazione non si è mai fermato. Noi al nostro ex Sindaco rimproveriamo il modo con cui ci si è rivolto. Perché amministrare è un lavoro di squadra. Noi ci confrontiamo e lo facciamo nel rispetto dei cittadini.

Naturalmente la situazione critica in cui versa il nostro paese è molto grave. Ci sa dire come il virus e le conseguenze della pandemia hanno influenzato il suo modo di lavorare?

Ci ha rallentato moltissimo. Di fatti, la critica di Servadio nei confronti dello stato di via Lata, sembrerebbe giustificabile se fossimo in condizioni normali. Ma tra il virus e i ritardi burocratici abbiamo perso molto tempo. La modalità smart-working ha creato ritardi e imprecisioni. C’è tanta tensione, perché sappiamo ci sarà una ricaduta e non sappiamo come muoverci. È difficile perché la burocrazia rallenta e ostacola, a volte. Noi ce la metteremo tutta ma i tempi sono diversi da come ci siamo abituati fin ora. I propositi ci sono, e anche tanta buona volontà. La politica e le esperienze di gestione sono complesse e richiedono tempi che il comune cittadino non conosce. Si dovrebbe prima capire le criticità e le procedure, poi azzardare giudizi generali sull’amministrazione. È altresì giusto che i cittadini partecipino ad esporre le problematiche. Io partecipo attivamente sui social perché mi permettono di dar voce ad ogni cittadino, velocizzano la conoscenza di un problema. Un loro uso sbagliato sarebbe quello di lamentarsi e offendere. In merito però a recenti sviluppi, colgo l’occasione per aggiornare i cittadini su due faccende importanti. Vi era in attivo un contenzioso con il gestore del gas della città che finalmente è arrivato ad un compromesso. Sono quindi in arrivo due milioni di euro in due anni, che potranno essere utilizzati per ogni esigenza della città, come il commercio e la viabilità stradale. Tale accordo porterà ad un investimento voluto dal sottoscritto: oltre seichilometri di gasdotto che si estenderanno per via paganico, San Nicola, Appia e Castagnoli. Ci sarà l’opportunità di avere una linea di gas metano che converrà molto ai cittadini. Personalmente ritengo che questo accordo abbia il valore di un’opera pubblica. L’altro punto è più complesso, riguarda il Cimitero. Mi rivolgo ai cittadini dicendo che qualche giorno fa ho effettuato una denuncia per una presunta vendita illegale di una cappella gentilizia. Il malcostume che si è creato, come volgarmente si dice, nel “comperarsi un posto al cimitero”, è una farsa e non più possibile. Visto che questa mala abitudine dà l’impressione che il cimitero possa essere come “occupato”, si necessita di fare chiarezza una volta per tutte. Gli unici punti ove è possibile informarsi riguardo la disponibilità di posti al cimitero sono gli Uffici Cimiteriali. Aggiungiamo poi che il termine “comprare” non è esatto in nessun caso. Il luogo al cimitero si affitta: è una concessione a tempo, e scade dopo 50 anni, perché è di tutti e tutti devono avere la possibilità di seppellire i propri cari.

Sperando che mai vi serva, bisogna rivolgersi agli uffici cimiteriali, e mai a qualcun altro.

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