La “Campaniliana”, rassegna nazionale di teatro e letteratura, è tornata a Velletri per la sesta edizione proponendo a spettatori e appassionati un programma davvero ricco e originale. Anche questa volta l’organizzazione è stata a carico della Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura Città di Velletri, diretta da Giacomo Zito, con il patrocinio del Comune di Velletri e del Ministero della Cultura e la collaborazione del Fondo Achille Campanile.
Sipario aperto, con l’inaugurazione della tre giorni, venerdì 28 ottobre alle ore 21.00 al Teatro Artemisio-Volonté. Otto compagnie si sono sfidate per il contest “Campanella d’oro”. In scena Artè, con “La lettera di Ramesse”, Teatrama con “Il suicidio degli amanti”, Il Teatrone con “Acqua minerale” e “Il biglietto da visita”, La via del teatro APS con “Accenti d’amore” e “Il bacio”, Ludovica Iacoangeli con “Asparagi e immortalità dell’anima” e “La rivolta delle sette”, Lisa con “Paganini non ripete” e “Come visitare lo studio d’un pittore”, Daniela Bellardinelli con “La quercia del tasso”, Orchidea Porpurea con “Guerra” e “La gigolette e il nottambulo galante”. Al termine delle esibizioni le schede sono state ritirare e scrutinate, per poi essere comparate al voto della giuria di qualità composta da Giancarlo Boldacchini, Angelo Cannatà, Rocco Della Corte, Luigi Pisani e Silvio Moretti. Vincitrice è risultata Ludovica Iacoangeli, attrice classe ’96 di Genzano, che si è aggiudicata l’assegno di 500 euro consegnato dalla professoressa Vera Dani per conto della Casa di Cura privata “Madonna delle Grazie” di Velletri e consegnata dalla professoressa Vera Dani.
Sabato 29 ottobre, alle ore 18.30, alla Casa delle Culture si è svolto invece il Convegno-spettacolo sul teatro umoristico contemporaneo. Sonia Barbadoro e Giovanni Scifoni hanno dato vita ad uno straordinario reading, fra tragedie in due battute e altri celeberrimi pezzi di Campanile come “Rosmunda”, “Le seppie coi piselli”, “La crisi del teatro risolta da me” e così via. Ad intervallare le letture, di fronte a una appassionata platea, i biografi ufficiali dello scrittore Silvio Moretti e Angelo Cannatà, ormai habitué della rassegna, che con aneddoti e notizie hanno raccontato l’uomo dietro l’artista. Ha portato il suo saluto, ovviamente, Gaetano Campanile, figlio di Achille.
Domenica 30 ottobre spazio al gran finale: al Teatro Artemisio-Volonté alla presenza dei giurati Emilia Costantini (giornalista del “Corriere della Sera”), Luigi Pisani (attore e docente di recitazione), Arnaldo Colasanti (critico letterario), Gaetano Campanile, del presidente del Consiglio Comunale di Velletri Sergio Andreozzi e della presidente UILT Lazio Stefania Zuccari è stato svelato il nome del vincitore della VI edizione del Premio Nazionale Teatrale “Achille Campanile”, che si è aggiudicato l’assegno di euro 1000 messo a disposizione dalla Casa di Cura “Madonna delle Grazie” di Velletri, consegnato, per conto della Clinica, dalla professoressa Vera Dani. Si tratta di Antonello Coggiatti, autore del copione inedito “Crimini e portate”. Visibilmente emozionato, il vincitore è salito sul palco e ha ringraziato tutti i suoi compagni di viaggio, chi ha creduto in lui e chi non lo ha fatto, stimolandolo a continuare nella strada della scrittura che gli ha consentito di vincere il Premio Campanile. Classe 1985, Coggiatti ha già una vasta esperienza nel mondo della recitazione, della drammaturgia e della scrittura e oltre ad aver diretto vari spettacoli ha lavorato con Ingrassia, Longoni, Simeoli portando in scena, fra le altre cose, anche alcuni pezzi di Achille Campanile.
Questa la motivazione ufficiale redatta dalla Giuria: “Due atti veloci e stringati per porre la solita domanda: chi è il colpevole? Assistiamo ad un pranzo e ad un gioco di società: soprattutto alla simulazione di ciascun personaggio, ma che sta lì solo per dire cosa si nasconda dietro le maschere. E alla fine la soluzione del verdetto. Ovvero: dopo un morto, c’è sempre un colpevole. Il testo colpisce per la rapidità scenica e per come il gioco sia sempre, ancora una volta, la maniera più saggia – se volete, anche la più divertente – per dire quello che tutti cercano e che nessuno mai vuole: la verità”.
Successivamente alla cerimonia di proclamazione la compagnia KA.ST di Caterina Guida, appartenente alla UILT (Unione Italiana Libero Teatro, ha portato in scena “La mia famiglia on line” di Giuseppe della Misericordia, peraltro presente in platea. L’opera vincitrice dell’edizione 2021, con la regia di Carlo Cianfarini, ha visto sul palco del teatro di Velletri Rossella Pantaleo, Antonio D’Onofrio, Demian Antonio Aprea. Il testo analizza il rapporto matrimoniale di Lucia e Francesco, che risulta essere di una leggerezza invidiabile. Chiunque vorrebbe vivere come loro, senza le fatiche del giorno, coccolati e viziati da un’esistenza di schermi computer, intelligenze artificiali, droni e realtà virtuali a servizio. Tuttavia non è tutto rose e fiori…
Cala il sipario su un’intensa tre giorni che ha consacrato ancora una volta la “Campaniliana” quale iniziativa fiore all’occhiello sul teatro umoristico nonché punto di riferimento per la drammaturgia umoristica contemporanea. Fra il contest, apprezzata novità, il convegno-spettacolo e la premiazione con lo spettacolo si consolida un evento atteso che guarda con ottimismo e fiducia al futuro con l’obiettivo di migliorarsi sempre più.