Lamberto Limiti è scomparso l’8 maggio scorso lasciando però una testimonianza artistica che è stata raccolta dalla figlia minore Luciana.
Curatrice della mostra e delle fasi progettuali, ha delineato la cifra stilistica di Lamberto, con le opere che percorrono sessant’anni di carriera artistica.
Ha creato un percorso espositivo fluido e perfettamente accolto ed integrato, dall’allestimento permanente.
Lamberto Limiti ha sempre rivolto grande studio e ammirazione all’arte classica romana e greca, fonte inesauribile di ispirazione.
Affidata a Franco Campegiani (dalla figlia Luciana) la redazione delle note tecniche e critiche.
La presentazione, avvenuta in sala conferenze alla presenza del neo sindaco Massimiliano Borelli il 3 ottobre scorso, ha inaugurato la mostra.
Testimonianze del sindaco e del sig. Campegiani, di un uomo ed artista attivo sul territorio locale e nazionale, ma anche rinomato alla comunità.
Il suo laboratorio-studio, prima in via Trilussa poi in via Legione Partica ad Albano Laziale, è stato il cuore pulsante e vetrina che lo stesso sindaco conosceva.
Lamberto, artista poliedrico, ha spaziato su ogni materiale, tenendo a mente le lezioni dei grandi maestri e colleghi.
Il percorso espositivo tocca alcune tappe significative della sua carriera, che mostrano stile ed evoluzione e fanno parte di collezioni private, sono doni o semplicemente opere che sono state prodotte su un impulso creativo.
Ne parla così Franco Campegiani:” una poetica biomorfica, organicistica dall’intenso movimento plastico che non consce interruzioni e si sviluppa in moti curvilinei, con respiro unitario e costante. Forme duttili tentacolari, aperte a ventaglio, che nascono da un’unica spinta e si sviluppano fluidamente in mille direzioni”.